amministrazione Trump, paralizzando Huawei

U.S. Deal with China Saves Huawei, Threatens America

Posta in arrivo x

In questa corrispondenza:
Gordon G. Chang: l'accordo degli Stati Uniti con la Cina salva Huawei, minaccia l'America
Burak Bekdil: la Turchia adotta l'eurasianesimo
Shoshana Bryen: Arrow - e Israel - in Alaska
L'affare degli Stati Uniti con la Cina salva Huawei, minaccia l'America
di Gordon G. Chang 30 luglio 2019 alle 5:00
Questo è il momento peggiore in quella che viene chiamata la "guerra della tecnologia fredda" per dare sollievo a Huawei. Huawei è vulnerabile alle misure americane solo per un breve periodo, quindi questo è il momento in cui l'amministrazione Trump esercita una leva.
[W] quando viene male, non abbiamo ancora visto nulla. Pechino userà senza dubbio Huawei per controllare le reti che gestiscono i dispositivi di domani, manipolando a distanza tutto ciò che è collegato all'Internet of Things - in altre parole, praticamente tutto.

Finora, gli Stati Uniti hanno avuto scarso successo nel persuadere altri paesi a non acquistare apparecchiature Huawei a basso costo (sovvenzionate) per le loro reti 5G (la quinta generazione di comunicazioni wireless). Le Filippine, partner del trattato degli Stati Uniti, hanno deciso di acquistare dispositivi Huawei 5G e l'Italia, un altro alleato, prenderà quasi sicuramente la stessa decisione presto.

L'amministrazione Trump, paralizzando Huawei, può compensare l'incapacità di convincere altri paesi a evitare le sue apparecchiature ... Huawei non può commercializzare i suoi telefoni senza il sistema operativo Android di Google .... Al di fuori della Cina, i telefoni Huawei sarebbero commercialmente commercializzabili perché non sarebbe in grado di connettersi al Google Play Store.
Quindi, se l'amministrazione Trump si sposterà contro Huawei come una minaccia alla sicurezza nazionale, ora deve farlo. Pechino si sta ora bloccando, sperando di guadagnare tempo per Huawei.

Il presidente Donald Trump dopo l'incontro del mese scorso con il sovrano cinese Xi Jinping, ha dichiarato alla stampa di essere pronto a concedere esenzioni dal suo elenco di entità a Huawei Technologies, il più grande produttore al mondo di apparecchiature di rete e il secondo produttore di smartphone. La compagnia cinese, un cattivo attore generalizzato, mina gli interessi vitali della sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Nella foto: il presidente Trump e Xi Jinping durante la visita di Trump a Pechino il 9 novembre 2017.

I negoziatori commerciali americani e cinesi, riuniti martedì e mercoledì a Shanghai, stanno preparando un accordo interinale che è profondamente dannoso per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Vi è un crescente pessimismo sul fatto che Washington e Pechino possano raggiungere un accordo globale, date le differenze fondamentali, tra l'altro, sulla politica industriale, la protezione della proprietà intellettuale e le restrizioni sugli investimenti stranieri.

Il Wall Street Journal riporta, tuttavia, che è in corso un "piccolo accordo". Il dipartimento del commercio, secondo il documento, concederebbe esenzioni dal suo elenco di entità a Huawei Technologies. Ciò consentirebbe alle società americane di concedere in licenza la tecnologia e vendere prodotti come chip al produttore di apparecchiature di telecomunicazione, e la Cina acquisterebbe più prodotti agricoli americani.

Gatestone Institute <list@gatestoneinstitute.org>

In this mailing:
Gordon G. Chang: U.S. Deal with China Saves Huawei, Threatens America
Burak Bekdil: Turkey Adopts Eurasianism
Shoshana Bryen: Arrow - and Israel - in Alaska

U.S. Deal with China Saves Huawei, Threatens America

by Gordon G. Chang July 30, 2019 at 5:00 am

This is the worst possible time in what is called the "cold tech war" to give relief to Huawei. Huawei is vulnerable to American measures for only a short period, so this is the time for the Trump administration to exert leverage.

[W]hen it comes to harm, we haven't seen anything yet. Beijing will undoubtedly use Huawei to control the networks operating the devices of tomorrow, remotely manipulating everything hooked up to the Internet of Things -- in other words, just about everything.

So far, the U.S. has had little success in persuading other countries not to buy low-cost (subsidized) Huawei equipment for their 5G networks (the fifth generation of wireless communication). The Philippines, a treaty partner of the United States, has decided to buy 5G Huawei gear, and Italy, another ally, is almost certainly going to make the same decision soon.

The Trump administration, by crippling Huawei, can make up for the failure to convince other countries to shun its equipment... Huawei cannot market its phones without Google's Android operating system.... Outside China, Huawei's phones would be commercially unmarketable because they would not be able to connect to the Google Play Store.

So, if the Trump administration is going to move against Huawei as a national security threat, it has to do so now. Beijing is now stalling, hoping to buy time for Huawei.

President Donald Trump after his meeting last month with Chinese ruler Xi Jinping, told the press that he was prepared to grant exemptions from its Entity List to Huawei Technologies, the world's largest networking-equipment manufacturer and second-largest smartphone maker. The Chines company, an across-the-board bad actor, undermines vital U.S. national security interests. Pictured: President Trump and Xi Jinping during Trump's visit to Beijing on November 9, 2017. (Photo by Thomas Peter-Pool/Getty Images)

American and Chinese trade negotiators, meeting Tuesday and Wednesday in Shanghai, are cooking up an interim deal that is deeply injurious to U.S. national security.

There is growing pessimism that Washington and Beijing can reach a comprehensive agreement, given the fundamental differences over, among other things, industrial policy, intellectual property protection, and restrictions on foreign investment.

The Wall Street Journal reports, however, that a "small agreement" is in the works. The Commerce Department, according to the paper, would grant exemptions from its Entity List to Huawei Technologies. This would allow American companies to license tech and sell products such as chips to the embattled telecom-equipment manufacturer, and China would buy more American agricultural products.

Continue Reading Article

Turkey Adopts Eurasianism

by Burak Bekdil July 30, 2019 at 4:30 am

Pochi osservatori allora hanno avvertito che la facciata filo-occidentale di Erdoğan era falsa e che la sua profonda aderenza all'Islam politico, nemico della civiltà occidentale, un giorno lo avrebbe invitato a cercare alleanze non occidentali.
La scelta della Turchia di un sistema di difesa aerea di fabbricazione russa che è principalmente designato per colpire le risorse aeree della NATO è un riflesso della sua previsione di un conflitto militare aereo con un membro della NATO in futuro.
Senza dubbio, l'S-400 è anche un segno del disprezzo di Erdogan per il posto sempre più problematico della Turchia nell'alleanza occidentale. Gli ideologi di Erdoğan continuano a rappresentare gli Stati Uniti come un "paese nemico" mentre molti turchi acquistano sempre più quella linea. Sette turchi su 10 ora segnalano di sentirsi minacciati dal potere degli Stati Uniti ....

La decisione del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan di schierare il sistema missilistico terra-aria russo S-400 nel territorio turco (NATO) riflette il suo pensiero ideologico anti-occidentale. Non è una coincidenza neanche che Erdoğan nel 2013 abbia chiesto al presidente russo Vladimir Putin un posto presso l'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, replica eurasiatica della NATO. Nella foto: Erdogan visita Putin a San Pietroburgo, in Russia, il 22 novembre 2013. (Fonte immagine: kremlin.ru)
Ironia della sorte, è stato un generale turco anti-islamista, kemalista, a suggerire per primo che la Turchia avrebbe dovuto allineare la sua politica estera alle crescenti potenze dell'Eurasia - tutta l'Europa e l'Asia. Sono passati solo otto mesi prima che il partito per la giustizia e lo sviluppo (AKP) del presidente Recep Tayyip Erdoğan fosse salito al potere e da allora è rimasto imbattuto. All'epoca gli Stati Uniti erano impegnati con gli ultimi ritocchi all'operazione militare che avrebbe cacciato il dittatore iracheno, Saddam Hussein, nel marzo 2003.
Continua a leggere l'articolo
Freccia - e Israele - in Alaska
di Shoshana Bryen 30 luglio 2019 alle 4:00
Colpire un missile con un missile è ciò che facciamo.
Tecnologia missilistica americana e israeliana, capacità missilistiche e capacità produttive sono strettamente intrecciate. Possono essere perché i nostri obiettivi di difesa sono intrecciati. La capacità di difendere i civili da un nemico - indipendentemente dall'arma che il nemico porta sul campo di battaglia - è la prima e la massima priorità di entrambi i governi.
Ai margini dell'Alaska, la cooperazione e il coordinamento israeliani e americani hanno prodotto un altro test per un modo più umano di "proteggere le persone libere". Fai attenzione a quegli emendamenti canaglia.

Few observers back then warned that Erdoğan's pro-West façade was fake and his deep adherence to political Islam, an enemy of the Western civilization, would one day urge him to seek non-Western alliances.

Turkey's choice of a Russian-made air defense system that is primarily designated to hit NATO aerial assets is a reflection of its anticipation of an aerial military conflict with a NATO member in the future.

No doubt, the S-400 is also a sign of Erdogan's disregard for Turkey's increasingly problematic place in the Western alliance. Erdoğan's ideologues keep on portraying the U. S. as an "enemy country" while many Turks increasingly buy that line. Seven out of 10 Turks now report feeling threatened by U.S. power....

Turkish President Recep Tayyip Erdoğan's decision to deploy the Russian S-400 surface-to-air missile system in Turkish (NATO) territory reflects his ideological anti-Western thinking. It was not a coincidence either that Erdoğan in 2013 demanded from Russian President Vladimir Putin a seat at the Shanghai Cooperation Organisation, NATO's Eurasian replica. Pictured: Erdogan visits Putin in St. Petersburg, Russia, on November 22, 2013. (Image source: kremlin.ru)

Ironically, it was an anti-Islamist, Kemalist Turkish general who first suggested that Turkey should align its foreign policy with the rising powers of Eurasia -- all of Europe plus Asia. It was just eight months before President Recep Tayyip Erdoğan's Justice and Development Party (AKP) first came to power, and since then, has remained undefeated. The U.S. at the time was busy with the final touches on the military operation that would oust Iraq's dictator, Saddam Hussein, in March 2003.

Continue Reading Article

Arrow - and Israel - in Alaska

by Shoshana Bryen July 30, 2019 at 4:00 am

Hitting a missile with a missile is what we do.

American and Israeli missile technology, missile capabilities and production capabilities are closely interwoven. They can be because our defense goals are interwoven. The ability to defend civilians from an enemy -- regardless of the weapon the enemy brings to the battlefield -- is the first and highest priority of both governments.

At the edge of Alaska, Israeli and American cooperation and coordination produced another test of a more humane way for "free people to rest secure." Just watch out for those rogue amendments.

Pictured: The recent Arrow 3 missile test in Alaska, which was announced on July 29, 2019. (Image source: Israel MoD video screenshot)

The recent Arrow 3 missile test in Alaska, announced on Sunday, was nearly taken out by a rogue. Not a rogue missile, mind you, but a rogue amendment to the to the National Defense Authorization Act (NDAA). Earlier this month, Congresswoman Lois Frankel (D-FL) proposed the following language:

"None of the funds authorized to be appropriated by this Act or otherwise made available for the Department of Defense for fiscal year 2020 may be made available for the research, development, testing, evaluation, procurement, or deployment of a United States shorter- or intermediate-range ground launched ballistic or cruise missile system with a range between 500 and 5,500 kilometers..."

The prohibition was aimed at the Trump administration's decision to withdraw the United States from the Intermediate Nuclear Forces (INF) Treaty. But according to one analyst:

Continue Reading Articl
Nella foto: il recente test missilistico Arrow 3 in Alaska, annunciato il 29 luglio 2019. (Fonte immagine: schermata del video MoD di Israele)

Il recente test missilistico Arrow 3 in Alaska, annunciato domenica, è stato quasi eliminato da una canaglia. Non un missile canaglia, intendiamoci, ma un emendamento canaglia al National Defense Authorization Act (NDAA). All'inizio di questo mese, la deputata Lois Frankel (D-FL) ha proposto la seguente lingua:

"Nessuno dei fondi autorizzati ad essere stanziati dalla presente legge o altrimenti resi disponibili per il Dipartimento della Difesa per l'anno fiscale 2020 può essere reso disponibile per la ricerca, lo sviluppo, i test, la valutazione, l'approvvigionamento o la diffusione di un Stati Uniti più breve o sistema missilistico balistico o da crociera lanciato a terra a raggio intermedio con un raggio tra 500 e 5.500 chilometri ... "

Il divieto era finalizzato alla decisione dell'amministrazione Trump di ritirare gli Stati Uniti dal Trattato sulle forze nucleari intermedie (INF). Ma secondo un analista:

Continua a leggere Articl
=========================
===============================